Italia-Austria
Note
Giorno 1
Si parte da 1004 m.: si attraversa il fiume T. Cordevole e lo si risale fino a Cima Canale (1250 m.) dove si pranza (c’è acqua); durante il cammino sulla nostra destra possiamo ammirare il M. Rinaldo (2473 m.). Nel pomeriggio attraversiamo la Val Visdende, risalendo sempre il fiume, sino ad arrivare a Malga Chivion (1745 m.) ove si passa la notte (c’è acqua). ATTENZIONE AI FUOCHI E ALLE TENDE: LA FORESTALE PASSA SEMPRE. Alla nostra destra possiamo ammirare il M. Peralba (2694 m.) ove nasce il fiume Piave. Il Gruppo del Rinaldo si eleva a nord di Sappada separando la conca sappadina dalla parte orientale della Vai Visdende e insieme formando la sponda occidentale della Val Sesis, ramo originario della Val del Piave.
Il M. Rinaldo, che è la cima più elevata del Gruppo, si trova nel settore nord occidentale; è collegato con il resto del Gruppo mediante una breve catena caratterizzata da belle torri e gug!ie dolomitiche, alpinisticamente rinomate in particolare per le vie di arrampicata. Lungo queste coste sale il sistema seggioviaco molto frequentato d’inverno ma anche d’estate in quanto non solo permette di giungere a punti di grande valore panoramico sulla conca sappadina e sui monti circostanti, ma è pure utile per agevolare le belle escursioni. Durante la prima guerra mondiale questa montagna fu largamente presidiata dagli italiani: restano un pò dovunque molti ruderi delle opere attuate allora, sia in superficie sia in caverne.
Giorno 2
Lasciata la malga ci si arrampica presso il confine fino a ricongiungersi all’altavia delle Dolomiti che percorre buona parte della cresta: si pranza a Cima della Varda (2496 m., non c’ è acqua). Nel pomeriggio, camminando in cresta, attraversiamo il M. Pietra Bianca (2573 m. sulla destra ), il M. Antola (2455 m.), la forcella Val Grande, la forcella e il M. Vancomun, la forcella Val Carnia, la Cima e la forcella Mezzana e si arriva a Cima e forcella Manzon (2328 m. ) dove si dorme.
Giorno 3
Dalla forcella Manzon si percorre la cresta fino a forcella Digns dove mangiamo (2094 m.). Lungo il cammino attraversiamo il M. Cecido (2422 m. ), il Col del Rocco e la Croda Nera. Dalla forcella Dignassi possiamo vedere le creste del Palombino (2600 mt ). Nel pomeriggio scendiamo per un breve tratto per fare rifornimento (PAPA’ OCCHIO SALE CON LA FORESTALE E CI PORTA SACCHETTI GIA’ PREPARATI DA CASA) e poi risaliamo alla forcella Dignassi dove dormiamo .
Casera Dignas sorge sotto l’ estremità orientale della Cresta del Palombino poco a monte della confluenza della VaI del Palombino con Val Dignas.
Giorno 4
Si parte da forcella Dignas e si arriva alla forcella Cavallino (2689 mt): qui si mangia. Lungo il percorso attraversiamo la Cresta della Pitturina e la cima del Palombino : da qui si ha un panorama immenso su montagne e valli italiane e austriache. Nel pomeriggio camminiamo in cresta fino a Cima Vanscuro, scendiamo sul versante austriaco e dormiamo vicino al lago Obstanser dove c’ è un rifugio (2304 m. ).
La forcella Cavallino ha un grandioso panorama infatti è la più alta catena confinante fra Comelico e Tirolo. Obstanser fu importante punto d’appoggio austriaco durante il primo conflitto mondiale in vicinanza della prima linea. La conca è dominata dall’ imponente mole del Rosskopf, dalla Cima Vanscuro e dalla Cresta Frugnoni.
Giorno 5
Dal rifugio di Obstanser posto sulle Karnische Alpes in Austria, prendiamo il sentiero che ci riporta al confine (2453 mt) costeggiando il lago. Percorreremo circa un chilometro di confine per poi prendere la strada che ci porta alla casera Rinfreddo (1887 m. ) dove pranziamo e facciamo il rifornimento. Durante il percorso attraversiamo anche una forcella. Dopo aver mangiato ritorniamo al passo Silvella (2329 mt.) dove trascorreremo la notte.
La casera Rinfreddo è costituita da splendide e antiche costruzioni, recentemente ristrutturate e arnmodernate. Poste in posizione panoramica offrono una vista stupenda sul poderoso gruppo del Popera verso ponente, dalla Croda Rossa all’ Aiarnola e, più a mezzogiorno, sull’ alta Val Padola con il fondale del Gruppo dei Brentari..
Giorno 6
Partendo da Passo Silvella percorriamo un sentiero che ci porta sino al confine dove prendiamo un sentiero difficile che costeggia la linea di Stato fino alle Mute (2423 mt.) dove si pranza. Durante il tragitto alla nostra sinistra vediamo la Val Padola e la Val di Sesto, mentre alla nostra destra si possono ammirare le Alpi Carniche. Terminato il pranzo si riprende il sentiero e durante il cammino intravediamo un piccolo lago fino ad arrivare all’ albergo isolato di Sillianerhutte a m. 2447; a sinistra, oltre ai. monti e alle valli già citate, vediamo le Dolomiti di Sesto.
Giorno 7
Finalmente siamo giunti all’ultimo giorno e recuperando le ultime risorse ancora rimasteci percorriamo il sentiero che ci porta fino a Sesto (1316m. ) unico posto civilizzato dopo sei giorni di luoghi dispersi e isolati lungo i quali solo noi potevamo imbatterci.
Sesto si estende su una conca percorsa dal Rio di Sesto e circondata da monti pittoreschi. Il fiume forma la valle omonima laterale della Pusteria e, dopo un corso di circa venti chilometri, sfocia nel Rienza presso San Candido. L’economia del centro è prevalentemente montana e turistica.
(by Clan Crode del Sud, Chirignago 1)